MOSTRE DI ARTE CONTEMPORANEA

2011: Ritorno all'Eden, in "WoMen in Africa. NocolorOnecolor". Intervento a catalogo della mostra internazionale (Nairobi - Malpensa - Malindi - Monza) del fine art photographer Ludovico M. Gilberti, a cura di Luca M. Venturi (Cinisello Balsamo, ed. Silvana Editoriale)


2011: Stigmata. Personale di Christian Zucconi (Agazzano e Piacenza, Musei Civici di Palazzo Farnese). Con testo critico a catalogo 


Christian Zucconi - Stigmata. A cura di Elena Percivaldi

MUSEI CIVICI DI PALAZZO FARNESE, PIACENZA.

Dal 22 ottobre al 30 dicembre 2011.

 

Si terrà dal 22 ottobre al 30 dicembre 2011 nella prestigiosa sede dei Musei Civici di Palazzo Farnese, a Piacenza, lamostra “Stigmata” di Christian Zucconi. Curata da Elena Percivaldi, l’esposizione presenta otto sculture, alcune dellequali già esposte al Castello Sforzesco di Milano, ma qui rilette secondo un nuovo e originale percorso. Il titolo dellamostra, “Stigmata”, insiste infatti – fedele all’etimologia greca della parola – sul concetto di opera come ‘segno’,‘impronta’.Il percorso espositivo, che si dipana dai sotterranei alle sale dei Musei Civici ricche di capolavori del passato, è studiatoin modo molto attento e con uno scopo ben preciso: costruire un dialogo, anzi creare una forma di meditazione,tra le opere di Zucconi e l’antico.Le prime quattro sculture – “Crucifixio”, “Ancilla Domini”, “Clavus Alexandri”, “Salomé” – sono messe in relazionecon alcuni degli spazi più significativi di Palazzo Farnese (come le Mura Farnesiane e la Scala a chioccioladel Vignola), nei quali si inseriscono naturalmente rappresentando l’ambientazione ideale per rifletterne appieno imolteplici, caleidoscopici significati. Le ultime quattro, invece, sono rapportate con le opere d’arte antiche presentinelle collezioni museali, che le affiancano e le rispecchiano ora per logica e naturale continuazione ora per contrasto.Così “Selemno”, scultura acquatica, è collocata sul pianerottolo dello Scalone d’Onore in relazione alla “Fontanadel Mosè”; la “Depositio Christi” è posta in Pinacoteca accanto allo “Svenimento di Maria sotto la Croce” (1673)di Giovanni Battista Merano; la “Madonna del Latte” – esposta per la prima volta al pubblico – si relaziona con uncapolavoro poco conosciuto ma sensazionale: la “Madonna adorante il Bambino con San Giovannino” (1483-87) diSandro Botticelli. Chiude il percorso l’inedita “Veneratio Herodis”, collocata nella Sala della raccolta Rizzi, dove ilpiccolo corpo del neonato morto è vegliato da una selva di Madonne antiche.“Zucconi – spiega la curatrice – informa la sua materia prima d’elezione, il travertino persiano, con grande drammaticità.Le stimmate sono i segni tangibili che portano le sue sculture dopo che egli le ha create. Le opere stessediventano la testimonianza viva e palpitante della ricerca, che lo scultore e l’uomo con esso compie, della Verità.Ricerca che però quasi sempre fallisce, lasciandoci col corpo – che Zucconi rappresenta scavato, mettendone a nudoin tutta la sua drammaticità l’anima – mutilato e ferito. Coperto di ‘stimmate’, appunto, ossia dei segni tangibili dellalotta e della sconfitta. Una sconfitta che ci porta alla presa di coscienza della nostra debolezza”.

 

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